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Le Isole Orcadi

Se si cerca qualcosa di diametralmente opposto rispetto al traffico delle nostre terre, un'opzione è sicuramente quella di prendere armi e bagagli e saltare su un volo e una nave che portano alle Isole Orcadi (Orkney). Si tratta di 70 isole e isolette, 20 delle quali abitate, a pochi chilometri di mare dalla punta Nord della Scozia.
La principale si chiama semplicemente Mainland (vorrebbe dire “terraferma”, ma va da sé che è una sovrastima), ha 15 mila abitanti e ospita i due centri principali: Kirkwall (8500 abitanti) e Stromness (2200 abitanti). Altri 5 mila abitanti sono più o meno equamente sparpagliati sulle altre isole, e sono dunque personaggi che non sono turbati dall'avere intorno a sé appena qualche centinaio di altri umani in svariati chilometri quadrati di spazio.

Incontro nella Foresta di Tarvisio

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Il Picchio tridattilo (Picoides tridactylus)

Mercoledì 17 agosto mentre facevo una passeggiata nella foresta di Tarvisio ho visto due esemplari di picchio muoversi e litigare per altro senza emettere verso alcuno, nella chioma di un abete rosso. Convinto si trattasse del comune picchio rosso maggiore mi sono avvicinato con circospezione e con sorpresa ho constatato che si trattava di una coppia di Picchio tridattilo, specie non proprio comune.

L’arco alpino nord orientale, dal Trentino Alto Adige passando per il Veneto ed infine il Friuli Venezia Giulia rappresenta il confine sud orientale nella regione alpina dell’areale di diffusione di questa specie che è presente nei rilievi montuosi dell’ Europa Centrale, in quasi tutta la penisola scandinava e in Russia, va in ogni modo evidenziato che la specie è presente anche in Francia e in Svizzera lungo il settore occidentale e centrale delle Alpi tuttavia non si ha notizia di avvistamenti sui corrispondenti versanti italiani.

Avvoltoio monaco tra i grifoni

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L'Avvoltoio monaco ed alcuni grifoni nei pressi del carnaio a Cornino

Il ritorno di Oviedo

Talvolta il nostro gruppo “eterogeneo”di “affiliati” CO.NA . ha notizia di presenze interessanti nelle varie stazioni naturalistiche regionali.

In giugno e in luglio ci è stata segnalata ,daFabio Perco, la presenza, in quel di Cornino, dell’Avvoltoio monaco! Un primo soggetto, privo di anelli o altri contrassegni, era arrivato il 5 maggio di quest’anno e si trattava allora della terza osservazione nota e registrata “da sempre” per la nostra regione, ma la notizia davvero clamorosa consiste nel ritorno di un secondo soggetto, che era già stato “nostro” ospite l’anno scorso.

Si tratta di “Oviedo”, un soggetto nato nelle Cevennes in Francia nel 2010, che era stato presente a Cornino dal maggio all’ottobre del 2011 avendo viaggiato davvero molto!

La collina dei gruccioni

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Alcuni gruccioni su un posatoio proprio davanti al punto di osservazione alla Cona, B. Furlan

Un arcobaleno di colori all'Isola della Cona

I gruccioni (Merops apiaster), variopinti e garruli uccelli che si nutrono di grossi insetti volatori, nidificano quest’anno numerosi alla Cona proprio di fronte ad un “punto di osservazione schermato”, dal quale birdwatchers e fotografi possono agevolmente osservarli e riprenderli a breve distanza.


Si tratta di
uccelli “coloniali”, che formano stormi numerosi e che prediligono per la nidificazione le pareti verticali di colline terrose, facili da scavare. I nidi sono infatti rappresentati da brevi cunicoli orizzontali, che gli uccelli ricavano nel terreno friabile utilizzando becco e zampe, in modo da ricavare rifugi sufficientemente sicuri e impenetrabili per la maggior parte dei predatori.

Il Picchio muratore in Carso

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Il Picchio muratore davanti al foro prima della "muratura", Franco Burian

Un operaio al lavoro...

In Italia , questo uccellino passeriforme è presente in ogni regione, tranne che in Sardegna. Quindi lo si può incontrare anche qui, nel Carso triestino . Diffuso in mezza Europa , è chiamato KLEIBER ,nel Continente, dagli Inglesi NUTHATCH , letteralmente : colpitore di noci.

Le rompe come fanno i picchi : le incastra in una fessura e le colpisce finchè si rompono. Le “ picchia “ , appunto ! Da qui il nome , da noi , di PICCHIO MURATORE . Muratore, perché, usando un impasto di fango e saliva, crea un diaframma resistente e mura (appunto) aperture presenti nei tronchi o nei muri , lasciando un’apertura ridotta ,appena sufficiente per entrare. Così ,in primavera, si crea il nido.

Oppure chiude nidi di picchi, impossessandosene! La femmina vi depone 5 – 11 uova, bianche, con puntini rossi, che cova per 15 giorni. Nati i piccoli, mamma e papà si alternano per imbeccarli . Il Picchio muratore, Sitta europaea , in primavera – estate , si nutre prevalentemente di : formiche, larve, invertebrati vari, ragni e insetti che cattura con un rapido balzo.


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