Progetti

Search Our Site

PPAA - “Progetto Passero Alto - Adriatico”


passero Alto

Come è noto una tra le specie più diffuse sul nostro territorio è il comune “PASSERO”, denominato, a seconda degli autori, anche “Passero domestico”, e spesso anche, ma impropriamente se a livello di specie, “Passera oltremontana” ecc.
Il nome scientifico è Passer domesticus ma, fin da tempi remoti, sono state riconosciute due sottospecie ben differenziate e precisamente: Passer domesticus domesticus e Passer domesticus italiae.

La distinzione tra queste due sottospecie appare percepibile quasi esclusivamente attraverso l’osservazione ravvicinata dei maschi adulti che, nel caso della Passera oltremontana (Passer domesticus domesticus) possiedono il vertice grigio; nel caso della Passera italica (Passer domesticus italiae) possiedono il vertice bruno. Il motivo per cui la sottospecie domesticus può essere denominata (in tal caso correttamente) “Passera oltremontana”, deriva dal fatto che tale forma, con poche eccezioni, si trova, appunto e prevalentemente, in aree transalpine. Le eccezioni riguardano tipicamente poche aree di confine, non a caso anche storicamente poste al limite ovvero – in determinati periodi - al di fuori del territorio “italiano”. Si tratta, ad esempio, di Trento e Trieste, con le parti orientali e settentrionali della provincia di Udine. La provincia di Gorizia sembra essere nettamente divisa sotto questo punto di vista, in quanto le “italiche” sarebbero presenti in aree di pianura, mentre le “oltremontane” dominerebbero la zona collinare e carsica. Per la verità il quadro appare in realtà alquanto confuso anche perché nessuno si è peritato in tempi recenti di effettuare studi o approfondimenti di dettaglio su una specie ritenuta tanto frequente e perciò erroneamente ritenuta “banale”.

Il problema della speciazione nei passeri, ai tempi coltivato da evoluzionisti del calibro di Ernst Mayr, invece, appare tutt’altro che semplice e può assumere aspetti di estremo interesse sotto il profilo biogeografico, ecologico e genetico per molte ragioni.

In alcuni testi e studi pubblicati, ad esempio, si è sostenuto (e tutt’ora si sostiene) che la forma italica altro non sarebbe che il risultato della ibridazione tra la Passera oltremontana propriamente detta (quindi a livello di sottospecie nominale: Passer domesticus domesticus) e la Passera sarda (Passer hispaniolensis), nel nostro territorio raramente segnalata, ma osservata di recente nelle aree costiere della vicina Slovenia (Capodistria), Croazia ecc.

Si tratta pertanto anche di:

    • verificare se le sottospecie di cui si tratta sono effettivamente distinguibili in ogni stagione sul campo;

    • se sono nettamente separate, sotto il profilo geografico o se, in talune aree, coesistono;

    • se esistono aree di incrocio / ibridazione e, quindi, se esistono soggetti con caratteristiche intermedie.

In futuro si potrebbe pensare anche alla raccolta di campioni ematici, a seguito della cattura (e liberazione dopo il prelievo) di qualche soggetto, da sottoporre ad analisi genetica.

In fase preliminare, cogliendo lo spunto dall’esistenza di molti appassionati fotografi, oggi dotati di apparecchiature di prim’ordine, sembra utile e vantaggioso procedere alla raccolta di una serie di immagini fotografiche da datare ed ubicare esattamente (geo-referenziare) sul territorio.

L’invito è pertanto di raccogliere foto significative di singoli soggetti maschi adulti, di profilo e in modo tale che sia chiaramente visibile il vertice del capo.

Ciascun collaboratore provvederà a memorizzare nel titolo della foto:

    • la data di scatto (nell’ordine anno, mese, giorno - ad esempio: 2011 05 31);

    • la esatta località con anche l’indicazione del Comune;

    • il nome dell’autore dello scatto.

Le foto, in formato jpg e orientativamente non più pesanti di 1.000 k, potranno essere inviate all’indirizzo di p.e. : fabio.perco@gmail.com">fabio.perco@gmail.com avendo cura di conservare l’originale a risoluzione maggiore (meglio se in formato raw). La zona di indagine principale, per ora, è l’Isontino ma saranno molto gradite immagini da qualsiasi altra località, tanto italiana che estera, a patto che le informazioni sopra elencate siano puntigliosamente riportate. Nell’oggetto della mail scrivete sempre la sigla PPAA, in modo da poter archiviare automaticamente i messaggi in una apposita cartella.

Ed ora: forza con i tele e… tenete presente che Vincenzo Scussa, autore della “Storia Cronografia di Trieste” ricordava nel 1695 che: “Carni e Passari per tutto il mondo trovansi”.

Fabio Perco

CoNa e SBIC

Pin It

logo