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Il 29 gennaio scorso Graziano Panunzio si è nuovamente dedicato all'osservazione delle numerose oche lombardelle che ormai da un paio di mesi imperversano numerose sul territorio.
Secondo gli ultimi conteggi effettuati da Silvano Candotto presso la Riserva Naturale Foce Isonzo lo stormo di lombardelle, Anser albifrons, si aggirerebbe ormai attorno ai 2000 individui, mentre quello di oche grigie, Anser anser, attorno ai 1500 soggetti.

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Leuca un'altra oca lombardella dal piumaggio chiaro, si tratta di un giovane privo delle barrature scure sul ventre e con poco bianco alla base del becco, foto G. Panunzio

Tra le foto scattate da Graziano Panunzio sui campi vicino alla Riserva di Valle Cavanata ci sono alcune novità. Isabella infatti, pare non essere più sola. Guardando bene queste immagini potrete notare un'altro esemplare di oca lombardella dal piumaggio anomalo distinguibile da Isabella per l'assenza di striature marcate sul ventre nonchè per il piumaggio ancora più chiaro rispetto ad Isabella.
Leuca è un soggetto giovane, al massimo di un anno di età, infatti le striature scure sul ventre delle oche lombardelle diventano più marcate ed evidenti nell'adulto.
Molto interessante questa osservazione che ci fa capire come questi casi di leucismo non siano poi così rari.
Tra le oche lombardelle c'è inoltre un'altra nuova arrivata. Quest'anno ci ha fatto un pò aspettare e forse non ci speravamo più ma alla fine è arrivata anche un'oca collorosso, Branta ruficollis.
Un'unico soggetto osservato per la prima volta sui campi di Terranova sabato 24 gennaio da Silvano Candotto. Si tratta di un giovane riconoscibile per la presenza di tre barrature trasversali bianche sull'ala (la terza poco evidente) anzichè due sole come negli adulti. Inoltre nell'adulto il colore nero risulta molto più scuro e la differenza tra le strie bianche ed il nero sia sulle ali che sul ventre è ben marcato ed evidente.
L'oca collorosso, dopo parecchi anni è ricomparsa in regione nel 2003 (1 ind. dal 13.1 al 14.2.2003: prima segnalazione per la provincia di Gorizia, terza per la regione) poi nel 2007 - 2008 (1 ind. dal 31.12.2007 al 27.1.2008); nel 2011 (3 ind dal 27/12/2010 al 16/02/2011 circa) e nel 2012 (1 ind. dal 09/02/2012 al 29/02/2012 circa).
Si tratta di una specie molto rara e proveniente da terre lontane: dalla Penisola di Taymir situata a ben 6000 km di distanza. Da quest'area provengono anche alcuni dei "nostri" stormi di oche lombardelle svernanti, come è stato possibile appurare grazie all'avvistamento di un soggetto marcato con collare osservato alcuni anni fa.
Cogliamo l'occasione per segnalare ancora una rarità, un soggetto giovane di oca lombardella minore, Anser erythropus presente da più di un mese nello stormo di oche che frequenta la Val Cavanata. La specie difficilissima da individuare è molto simile alla più comune oca lombardella ma di dimensioni nettamente inferiori e con il becco più corto.
Essendo un giovane ancora non presenta le caratteristiche peculiari dell'adulto che ne facilitano l'identificazione ovvero: la placca bianca alla base del becco estesa fin sopra l'occhio e l'anello perioculare giallo, quest'ultimo solo poco evidente nel giovane.
Anche in questo caso la specie è molto rara ma già segnalata in precedenza nelle nostre aree, l'anno scorso con ben 4 individui!!

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Isabella, l'oca lombardella leucistica distinguibile da Leuca per la presenza delle barrature scure sul ventre, e la placca bianca alla base del becco molto più estesa, si tratta di un adulto, foto G. Panunzio

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Isabella in mezzo allo stormo di lombardelle, foto G. Panunzio

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Isabella in volo (sulla destra) tra le migliaia di lombardelle, foto G. Panunzio

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L'oca collorosso da poco arrivata, foto G. Panunzio

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L'oca collorosso è un giovane riconoscibile per la presenza di tre barrature bianche sull'ala non ancora così scura, foto G.Panunzio

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Le oche si spostano tra i coltivi dove si alimentano e le aree umide dove riposano o si lavano, foto G.Panunzio

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Sono visibili sia Leuca, la giovane oca lombardella leucistica (sinistra) che l'oca collorosso (destra), foto G.Panunzio

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