Tra le migliaia di rondini, da poco arrivate e tuttora in transito alla Cona, Matteo De Luca ha avuto la fortuna (e lo spirito d’osservazione) di notare anche una rara “Rondine rossiccia”, la cui immagine originale, sempre opera di Matteo, viene qui riprodotta.
Si tratta di una specie assai comune in Africa e nel Mediterraneo meridionale, ma piuttosto rara come nidificante da noi (Friuli – Venezia Giulia), che in volo si distingue spesso per la evidente macchia bianca del groppone, assente nella più abbondante congenere.


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Una Rondine rossiccia osservata e fotografata verso metà aprile da Matteo de Luca

La sua presenza in riproduzione è di norma condizionata dal clima e sono preferite le aree poco piovose e calde, tipiche di tante località della Grecia o della Spagna meridionale: paesi che ospitano gran parte della popolazione appartenente a questa specie in Europa.
I siti preferiti per costruire il loro classico nido sono gli anfratti e le cavità ben ombreggiate.La presenza dell’uomo sembra quasi favorirne la diffusione: infatti molti nidi vengono sistemati sotto i ponti o all’interno di edifici costruiti semplicemente in cemento armato, come è il caso – ad esempio – dei servizi igienici all’interno di campeggi o simili strutture semi-aperte e quindi “permeabili” al volo degli uccelli.
Il nido “a coppa” delle rondini rossicce è per alcuni versi simile a quello delle rondini comuni ma l’ingresso è tipicamente costituito da una specie di breve galleria, che rende l’intera struttura assai più protetta, oltre che più elaborata e complessa.
Come se, a causa del clima caldo e secco delle aree preferite, questi uccelli preferissero allevare i piccoli in un ambiente il più buio e fresco possibile.

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Una Rondine comune, con gola rosso scuro e priva della macchia bianca sul groppone

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Ben visibile la caratteristica macchia bianca sul groppone, da non confondere con il comune Balestruccio (Delichon urbica) che presenta anch'esso una macchia silimile